Seleziona Edizione
Ricerca avanzata
Newsletter n.495 del 23 Feb 2012 14:18
LA FRETTA DEI NEUTRINI E QUELLA DEI RICERCATORI
Ancora una riflessione su un orrore di errore e sulla pericolosa deriva del
publish or perish
Non sono i neutrini ad avere fretta nel raggiungere la loro ‘meta’, ma la ricerca, che da qualche tempo ha preso la cattiva abitudine di comunicare cose che farebbe meglio a verificare, come del resto ha sempre fatto. In passato.
La notizia del dietro front è venuta dagli stessi ricercatori dell’esperimento Opera nella giornata di ieri: non c’è evidenza del fatto che i neutrini viaggino a velocità superiore a quella della luce. Pardon.
La discrepanza dei 60 nanosecondi è dovuta semplicemente a un errore di connessione tra il ricevitore Gps e il computer con cui al CERN sono stati effettuati i calcoli (calcoli del tempo impiegato dai neutrini nel loro viaggio dal grande centro di ricerche di Ginevra fino ai Laboratori underground del Gran Sasso).
Eppure in tanti avevano fin da subito sospettato che potesse esserci un problema di questo tipo: tra questi, alcuni dei fisici riuniti per il Seminario Nazionale di Fisica in svolgimento proprio lo scorso settembre a Otranto, quando questo ‘spettacolare’ annuncio aveva cominciato a fare il giro del mondo. Ne era nata una gran discussione.
Ovviamente la notizia era stata cavalcata alla grande dai media, che in questi casi danno il meglio di sé, partorendo titoli di fantasia e intepretazioni surrealistiche. Un esempio? “A colpi di neutrini crollano le nostre ultime certezze. Politica e religione, società e finanza: inchiesta sulla crisi dell’Occidente”, titolava qualcuno.
Un delirio. Che oggi però, a ben guardare, si presta una lettura diversa: sotto i colpi dei neutrini non stanno crollando le certezze della teoria di Einstein (la sua meravigliosa linguaccia, almeno per ora, ci sta tutta), ma la credibilità della scienza.
Sullo stesso tema (comunicazione della scienza):
http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/il-cielo/articolo/lstp/434960/
http://www.gravita-zero.org/2011/12/angeli-demoni-e-particelle-di-dio-al.html